Regione Piemonte

I progetti di Vita Indipendente sono una delle possibili risposte alla grave disabilità motoria.

La sperimentazione di tali progetti, avviata nel 2003, si è conclusa con l’adozione delle Linee Guida, approvate con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 48-9266 del 21/7/2008.
I destinatari del progetto sono esclusivamente persone portatrici di grave disabilità motoria, certificata ai sensi dell’art. 3 della l. 104/92, di età compresa tra i 18 e 64 anni, inserite in contesti lavorativi, o formativi, o sociali con rilevanza a favore di terzi o con riferimento all’esercizio delle responsabilità genitoriali nei confronti di figli minori.
Possono permanere nel progetto già avviato le persone che abbiano compiuto 65 anni purchè ne sussistano le condizioni ed esse continuino a mantenere i requisiti suddetti.

Tipologia dell’intervento

I progetti di Vita Indipendente sono finalizzati all’assunzione di assistenti personali che consentono alle persone disabili di raggiungere la piena autonomia.

Per la peculiarità del concetto di “Vita Indipendente” tali progetti non devono essere confusi con i progetti di sostegno alla disabilità che possono essere garantiti anche con assegni di cura o con altre forme di intervento indiretto.

Inoltre Con la D.G.R. 56-13332 del 15 febbraio 2010 è stato istituito il contributo economico a sostegno della domiciliarità per la lungoassistenza a persone con disabilità non autosufficienti di età inferiore a 65 anni.

Con la medesima deliberazione sono state approvate le schede di valutazione sanitarie e sociali per la determinazione delle fasce di intensità assistenziale alle quali sono correlati i diversi contributi economici. Le schede di valutazione sono due, una riferita ai minori (0-17 anni) , l’altra agli adulti (18-64 anni).

Il percorso inizia con la valutazione del soggetto disabile da parte dell’Unità Multidisciplinare di Valutazione della Disabilità (U.M.V.D.), per i minori UMVD Minori, presente in ciascun Distretto sanitario.

L’UMVD rappresenta l’elemento centrale del coordinamento per accedere ai diversi servizi rivolti alle persone con disabilità e garantisce l’integrazione tra i servizi sanitari e sociali.

Pertanto, al fine di ottenere il contributo economico, occorre la valutazione dell’UMVD, alla quale spetta individuare i bisogni sanitari e assistenziali delle persone disabili, identificando le risposte più idonee al loro soddisfacimento e, di conseguenza, predisponendo il Progetto individuale.

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